Visita pastorale 2018 L’ntervento dell’ Arcivescovo

Ieri, venerdì 27 aprile, alle ore 17,30, nella parrocchia San Giuseppe, si è svolto l’incontro tra il nostro Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia  e gli Operatori della Carità dell’Unità Pastorale 45 di Collegno.

Dopo un momento di preghiera il Vescovo lascia la parola ai rappresentanti della Commissione Caritas dell’UP 45 che presentatano le attività svolte nelle parrocchie in sinergia tra loro e con il Centro Frassati e con gli Enti pubblici di Collegno. Propongono  un nuovo progetto riguardante una “Casa di accoglienza notturna”.

Il Vescovo riprendendo la parola apprezza l’attività svolta nell’unità Pastorale 45, definendola  “unità di frontiera”, e  sprona i volontari a continuare in questo cammino, anche se faticoso, nei confronti dei “Poveri” perché è proprio in queste persone che è presente il Signore: “avevo fame, avevo sete….e voi mi avete dato….”.

Cita Papa Francesco e alla sua venuta a Torino nel 2015, quando disse che: “ La Chiesa non fa assi-stenzialismo, ma annuncia e offre a tutti il Vangelo, fonte prima di promozione integrale dell’uomo e di giustizia e pace per la comunità intera”. Conferma il primato della persona umana e ad essa va riconosciuta la sua dignità e promossa in tutte le sue dimensioni proprie: fisiche e inte-riori, personali e sociali. Ogni persona è soggetto e non solo oggetto di cura e ad essa vanno riconosciuti diritti inalienabili e di giustizia, prima che di assistenza (non si può dare per carità ciò che è dovuto per giustizia).

E’ necessario superare il puro e semplice assistenzialismo e tendere a promuovere la persona, rispettando e valorizzando le sue potenzialità e accompagnandola sulla via di una sempre più piena autonomia e responsabilità.

Accenna anche ad un altro principio guida ovvero il coinvolgimento, la corresponsabilizzazione e la partecipazione della comunità.

Nessuno è un’isola, ma vive e opera nel contesto di una comunità, civile e anche religiosa, per i credenti. Sarebbe dunque poco produttivo quanto si fa per gli altri, anche mediante il volontariato socia-le, se non fosse sostenuto, promosso, incoraggiato dalla responsabilità di tutta la comunità. È questo un punto decisivo, che esige coinvolgimento e attiva partecipazione della cittadinanza nell’affrontare le dif-ficoltà ed esigenze delle sue membra più fragili. Purtroppo, oggi vediamo quanto questo sia assente: ne è prova il fatto che il volontariato stenta ad avere ricambi e spesso viene poco praticato dalle nuove gene-razioni. Al contrario, dovrebbe essere un fattore educativo e culturale primario da far crescere nella co-scienza e azione di ogni persona, per sostenere, con l’apporto di ciascuno, la crescita armonica, giusta, solidale e pacifica dell’intera comunità di cui si è parte.

 

Occorre rendere le persone protagonisti e responsabili del proprio futuro, perché siano consapevoli delle potenzialità umane, spirituali e culturali di cui sono portatrici, e facendo leva su di loro si possa orientare la loro promozione sociale secondo vie e obiettivi scelti, per raggiugere determinati traguardi, possibili e che vanno da loro stessi conquistati e fatti propri con impegno e buona volontà.

Infine, dev’esserci la “restituzione”, nel senso di educare a mettersi in gioco per aiutare gratuita-mente (volontariato sociale) altri che stanno peggio di sé e necessitano dunque di un sostegno amicale e concreto: l’esperienza del ricevere si traduce così nell’impegno a dare, in modo che tutti possano affron-tare e risolvere i propri problemi.

Le vostre esperienze, dice il Vescovo, ci parlano di cose concrete che comunque vanno portate avanti, ma è necessario trovare vie nuove da parte di chiunque abbia volontà di pro-varci, confidando non solo sulle proprie forze deboli e incerte, ma sulla potenza di Dio, che predilige gli audaci e chi non si accontenta del già fatto, ma punta a cose nuove.

A questo punto anche il  Centro D’ascolto Frassati è chiamato a presentare le attività svolte nell’anno, come pure il C.A.V. e la San Vincenzo di San Lorenzo.

Il vescovo conclude ringraziando tutti i volontari e spronando tutti alla preghiera per richiedere  la presenza importante dello Spirito Santo in mezzo a noi.